Libero Pensiero Immobiliare Podcast

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La voce indipendente del mercato immobiliare.

Podcast Libero Pensiero Immobiliare

La prima puntata del nostro podcast inizia con una una comparazione del mondo del real estate Italia vs Regno Unito grazie all’amico Michele Schirru.
Michele è un agente immobiliare italiano che da qualche anno opera nel mercato immobiliare britannico ma che pone sempre un occhio alle dinamiche dei suoi colleghi italiani.

Nostalgia? Curiosità?…

Sono tanti gli argomenti che abbiamo trattato in questo primo podcast.
(Puoi ascoltarlo integralmente a fine articolo)

Cultura del cliente

Il primo aspetto è legato alll’altissimo investimento da parte delle corporation per “porre il cliente al centro”.
Frase da anni inflazionata in Italia ma che da troppo tempo non trova coerenza nell’applicazione di tale concetto.
IL CLIENTE per l’agente immobiliare inglese è il proprietario di casa. Chi decide di compravendere casa passa da un professionista immobiliare in un mercato molto dinamico come quello inglese. Nel 2007/2008 le transazioni immobiliari erano 1.600.000. In questi tempi “meno felici” sono 1.200.000 le transazioni di immobili residenziali.

Relazioni fra colleghi

“Anche in Inghilterra i colleghi staccano i cartelli?”
L’approccio all’esclusiva è dominante ma non mancano dinamiche diverse. E’ molto spinto un approccio al marketing e si pone molta attenzione e cura per il proprio brand. Sito internet “evoluto” e social network sono il minimo sindacale per la presenza online. Ma non solo…

Non esiste una realtà di successo che non abbia il proprio sito internet “evoluto”

L’agente immobiliare britannico collabora?

Scopriamo ad esempio che non esistono approcci collaborativi o reti MLS in Inghilterra!
Questa informazione per un Paese anglosassone ha stupito non poco. Soprattutto se guardiamo la differenza con i “fratelli” americani.
Le cause, se così vogliamo definirle, possono essere individuate nel dinamismo del mercato e stretti tempi di vendita medi che vanno circa sui 60 giorni.
Anche la provvigione media per transazione di 1,5% probabilomente non giustifica la collaborazione.
Di conseguenza non esistono reti MLS e non se ne sente la necessità.

E’ un non problema e non c’è nessuna richiesta da parte dei professionisti immobiliari inglesi.
“L’AMERICANISMO” non prende piede, forse anche per la cultura nazionale.

Collaborazione, MLS sono un NON problema per gli agenti immobiliari britannici

Formazione professionale

Com’è la situazione su fronte “formazione” in Inghilterra?
Partiamo dal presupposto che svolgere l’attività di agente immobiliare in inghilterra non richiede formalismi particolari se non l’apertura di una posizione fiscale (la corrispondente partita IVA italiana). Da circa 15 anni è stato istituito una sorta di patentino che porta alla ricezione di una licenza. Tale sistema non entra nel quadro normativo inglese ma è gestito dalle associazioni di categoria. Questo patentino (virtuale) non vincola l’operatività sul mercato (che abbiamo detto è libera) ma ne certifica la qualità. Mantenere tale certificazione richiede un processo formativo continuo e costante nel tempo. Di fatto non esiste abusivo! In Inghilterra il mercato è libero e diventa esso stesso arbitro.
Anche se ci sono pressioni che spingono verso un’istituzionalizzazione del patentino come in Italia.

I colleghi inglesi hanno le stesse paranoie degli agenti immobiliari italiani?

Banche, disintermediazione e portali immobiliari. Scopriamo ad esempio che in Inghilterra le banche non ci sono. Perchè?
Molti staranno pensando ad una forma di tutela istituzionale e normativo. Niente di più errato. Anzi, il provvedimento governativo prevede totale liberalizzazione sin dalla fine degli anni ’80 in piena era Thatcher. Ci fu una realtà bancaria che è entrata nel mercato del real estate: HALIFAX (paragonabile a Intesa San Paolo e Unicredit).
Ma la competenza dei professionisti sul mercato li ha spazzati via dal mercato e sono stati venduti per una sterlina! Centinaia di uffici chiusi!

Totale liberalizzazione anche per le banche, ma la professionalità della categoria ha prevalso sulle logiche di capitale

Il messaggio forte che ne deriva è che il mercato è libero!
Chi sa lavorare ed ha competenze non ha nulla da temere!
Un’altra differenza infatti che può incastrarsi in questa dinamica è la ricerca “ossessiva” da parte dei professionisti del real estate delle valutazioni da parte dei propri clienti.

Suggerimenti?

2 sono i consigli di Michele per i colleghi italiani per come li percepisce lui dall’estero:

  • maggiore collaborazione fra gli agenti immobiliari nel migliorare l’immagine del professionista e la sua percezione verso i clienti finali;
  • c’è ancora una bella fetta di 50% del mercato da raggiungere… l’attuale percentuale di disintermediato in Italia.

Altre differenze?

Sono tanti altri gli argomenti interessanti basati su questo confronto che possa offrire la possibilità di crescita. 2 su tutti:

  1. Disintermediazione Immobiliare
  2. Portali Immobiliari

Ne parleremo nelle prossime occasioni.
Ed ora buon ascolto…

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