Portali Immobiliari: cosa è successo in questi ultimi 4 anni?

Ecco la fotografia sul “come” intendono sfruttare il digitale gli agenti immobiliari nel 2017

Di seguito vediamo nei vari punti cosa è accaduto in questi ultimi 4 anni nel settore immobiliare, quali sono state le tendenze e com’è cambiato in parte se non del tutto il ruolo dell’agente immobiliare rispetto alla fotografia del mercato nel 2013 con il sondaggio di portali immobiliari.net

Vediamo di seguito i 16 punti presi in esame dal sondaggio:

 

  1. “In percentuale, quanti dei suoi affari sono conclusi tramite richieste specifiche e quanti tramite richieste generiche che arrivano dai portali?”sondaggio portali immobiliari
    In questo punto si prende in esame la differenza tra le richieste generiche e le richieste specifiche dei portali: quello che emerge nell’ultimo sondaggio è che, le richieste specifiche hanno ancora un valore molto alto per la conclusione di affari e tendenzialmente gli Agenti Immobiliari le preferiscono. Questo dato è rimasto praticamente invariato nel tempo.
  1. “Secondo lei le richieste specifiche dei clienti sui suoi annunci pubblicati sui portali possono essere inviate ai suoi colleghi come richieste generiche?”
    Non piace la condivisione delle richieste che attraverso i portali sono distribuite a più agenti immobiliari: condizione che non è ben vista e sostanzialmente poco ortodossa quindi osteggiata dagli agenti. Gli operatori del settore vorrebbero che l’informazione generata da un proprio immobile restasse esclusiva dell’agenzia con il 56,3% emettono un verdetto chiaro su quali sarebbero le loro intenzioni.
  2. “Ritiene corretto che i portali immobiliari specifici per il settore abbiamo come clienti anche i privati che vogliono vendere casa?”
    Disintermediazione, niente mescolanza tra professionisti e privati: in questo punto gli agenti non vedono di buon occhio l’uso dei portali da parte dei privati, di fatto non garantendo loro nessuna esclusiva, quindi una condizione che li penalizza. Con il 74% gli Agenti Immobiliari vorrebbero dare un messaggio chiaro ai responsabili dei portali immobiliari.
  1. “Sulla base di quale di questi parametri preferirebbe pagare gli abbonamenti ai portali?”
    Il miglior sistema per pagare gli abbonamenti ai portali: la tendenza è di volere un sistema basato sul PPC (Pay Per Clic) piuttosto che su abbonamento, tuttavia (nella domanda n° 5) resta il valore esiguo che sono disposti a pagare quindi una situazione ancora da mettere in luce ed evidentemente incoerente.
  2. “Se un portale attuasse una politica commerciale di pagamento a contatto ricevuto, quanto sarebbe disposto a pagare per singolo contatto?”
    In questo punto si manifesta la scarsa volontà di adottare il sistema PPC: infatti, nel sondaggio alla domanda “quanto si è disposti a pagare per il pay per click” la risposta prevalente è stata 5 Euro! Un’inezia che non consente operatività, almeno in questi termini e garantisce una sicurezza ai grandi portali di aver fatto la scelta giusta attraverso un abbonamento flat che aumenta ogni anno.
  3. “Qual è l’importo massimo annuo che sarebbe disposto a pagare per un contratto ad un portale immobiliare?”
    Anche per l’abbonamento la disponibilità è molto bassa: se con il PPC abbiamo un risultato che attribuisce scarso valore al sistema, con l’abbonamento non andiamo molto oltre. Circa il 40% sono disposti a spendere massimo 500 Euro/Anno, mentre in realtà le somme spese annualmente sono di circa 2000/2500 Euro.
    Quasi un’esorcizzazione a voler pagare meno. Qui dovrebbero nascere rflessioni importanti soggettive.
  1. “In percentuale, quanto incide l’investimento sui portali, sul totale del bugdet pubblicitario annuale della sua agenzia (inteso sia promozione su Web che cartacea)?”
    Rapporto fra il totale investito in pubblicità e quanto in percentuale sui portali immobiliari: il dato che viene fuori è che fondamentalmente dal 2013 a oggi non sono cambiate le tendenze, il sondaggio non ha spiegazioni plausibili se non il radicamento di alcuni dogmi che non sono stati ancora estirpati.
    Si evince che gli agenti non sono ancora nell’ottica pura del web.
  1. “In percentuale quanti affari sono stati conclusi attraverso contatti provenienti dai portali, rispetto ai contatti provenienti dalla carta stampata?”
    Differenza in percentuale dei contatti ricevuti dai portali e dalla carta stampata: in questo punto tuttavia si nota effettivamente un miglioramento sulla preferenza del web rispetto alla carta. E’ chiaro che il motore di questo è la più ampia possibilità di presentazione degli immobili e la stessa dinamicità della rete, quindi in questo caso si nota un certo favore nei confronti del web. Resta pero’ un dato particolare l’indicatore che per il 28,8% “non riesce a quantificare”, questo significa che non si un sistema di analisi della propria clientela.
  1. “In media, quanti portali immobiliari utilizza la sua agenzia immobiliare?”
    La quantità dei portali utilizzati: in quattro anni anche questo dato è rimasto più o meno invariato con una media di circa 10 portali per agenzia, con una percentuale del 70% che utilizza da 1 a 10 portali.
  1. “In percentuale quanti portali immobiliari gratuiti e quanti a pagamento utilizza per la sua pubblicità on line?”
    Percentuale dei portali gratuiti e pagamento: dato contrastante perché manifesta una frammentazione che si divide sostanzialmente in tre segmenti, tra chi usa i portali gratuiti al 75% e altri solo 25% un buon 16% delle agenzie non li usano affatto.
  1. “Sei soddisfatto dai servizi e dalla qualità offerta dai portali specifici di settore?”
    Insoddisfazione diffusa dai risultati ottenuti con i portali di settore: gli agenti totalmente insoddisfatti sono circa il 9% che sommati 44% dei poco soddisfatti superano oltre la metà degli agenti che sostanzialmente non hanno grandi aspettative dai portali. Questo dato contrasta fortemente con la tendenza di utilizzare la maggior parte del proprio budget promozionale esclusivamente con i portali.
  1. “Per promuovere i suoi annunci, utilizza portali generalisti, ovvero siti che trattano diverse categorie oltre a quella immobiliare?”
    Percentuale dell’uso dei portali generalisti che trattano anche altri settori: notiamo anche in questo punto del sondaggio in sostanza non ci sono state grandissime variazioni rispetto al 2013, con un 40% che usa abitualmente portali generalisti e un 60% che punta solo sui portali di categoria quindi specifici. Si nota un leggero aumento degli agenti che tendono a usare solo portali di settore.
  1. “Quali dei seguenti servizi aggiuntivi offerti da alcuni portali utilizza per migliorare la qualità degli annunci, le modalità di pubblicazione degli stessi e/o la gestione dei contatti?”
    Modalità di visualizzazione degli annunci: le posizioni premium sono quelle maggiormente usate per la modalità di pubblicazione come extra visibilità, tendenzialmente. È evidente che nel momento in cui la maggior parte dei professionisti di una zona investono in questo modello di visibilità, si perde l’efficacia e l’unico risultato puo’ essere quello di far cassa al portale di turno.
  1. “Quanto ti ritieni soddisfatto del portale della sua associazione di categoria?”
    Insoddisfazione nei confronti dei portali delle Associazioni di categoria: in quattro anni i portali delle Associazioni non sono riusciti ad attrarre gli agenti, sicuramente colpevole di questo è la mancanza di un’adeguata struttura e relativa promozione dei servizi che, di fatto, in questi anni è stata blanda se non del tutto assente. Sotto alcuni aspetti mancano di lungimiranza e visione del futuro. Forse avendo perso ogni tipo di speranza, si potrebbe almeno cercare di calmierare i prezzi dei portali leader di settore.
  1. “Quanto ti consideri “dipendete” dai portali immobiliari sulle tue performances di fatturato?”
    Quanto sono vincolanti i portali a proposito del fatturato degli agenti: il dato che fa sicuramente riflettete evidenzia un 80% degli agenti immobiliari che, sommando il 25% di quelli che sono molto dipendenti dai portali e il 55% di quanti dichiarano di esserlo abbastanza, viene fuori come dato, che questa gran fetta di agenti si sentono vincolati dai portali pena il crollo del fatturato! Dato sul quale c’è sicuramente da riflettere.
  1. “Il web oggi offre diverse possibilità alternative di investimento pubblicitario”
    Non sono comprese appieno le opportunità offerte dal web: in questo punto il risultato del sondaggio si fa interessante, si nota una frattura sull’uso della Rete che, a quanto pare al precedente punto gli agenti ammettono la dipendenza dai portali, mentre su questo punto specifico confermano che non possono andarsene per incapacità e incomprensione dei sistemi informatici e del web, mentre solo il 10% dichiara che usa sistemi alternavi al portale. C’è addirittura chi pensa al web come una “moda passeggera”!

Nel quadro generale emerge che gli agenti immobiliari italiani in gran parte non sono ancora ben preparati ad affrontare la rete alternativamente all’uso dei portali, che, di fatto, questi poi fanno bello e cattivo tempo tenendo per le briglie gli agenti che per loro ammissioni si sentono molto dipendenti dai portali per il loro business e fatturato.

Questo porta a escludere sistematicamente ogni altra attività legata al web, di più ampio respiro e sicuramente meno onerosa e più redditizia, con gran soddisfazione dei grandi portali che felicemente sollazzano tenendo a guinzaglio corto gli agenti!


Note su sondaggio:

Al sondaggio hanno partecipato 400 professionisti immobiliari su una base stimata prudenziale di 20.000 utilizzatori finali.
Pertanto, il campione è rappresentativo dell’universo di riferimento e, nello specifico, con una numerosità campionaria pari a 400 intervistati e un livello di confidenza del 95%, l’errore di campionamento oscilla tra il 3% e il 4%.

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Francesco Beraldo
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